CITTADELLA delle RELIGIONI
Progetti
Ogni uomo è libero di pregare il proprio Dio.
L’Architettura, ha la responsabilità di esaudirne il loro desiderio.
Cliente:
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Superficie Coperta:
Servizio:
Università FEDERICO II
Prof. Arch. Uberto SIOLA
Napoli
2010
3.700 mq
Progettazione Architettonica, Architettura Religiosa Islamica ed Ebraica
NAPOLI
Napoli. Città storica. Città a strati. Città di influenze Greche, Romane, contemporanee. Ha permesso che tutto si edificasse e conservasse intatto nel proprio territorio, dove tutto è nato e giunto sino al nostro presente. Napoli è fatta di origini. Origini alle quali, mai nessun popolo vi ha rivolto indifferenza, seppur sempre imposti a lei, come sovrano. Cristiani, ebrei, musulmani, sono chiamati oggi, nuovamente a vivere quel luogo intenso di storia, l’uno al fianco dell’altro, alla ricerca della propria visione e convinzione di fede.
Portico
Sistema costruttivo già conosciuto in epoca pre-greca ma è nel periodo classico, greco e romano, che assunse notevole rilievo, divenendo elemento architettonico essenziale, sia per edifici religiosi che civili.
A Napoli, diviene una galleria aperta.Disposta in direzione longitudinale rispetto all’insuae greca e, vi si affidala funzione di accesso e di legame fra le due realtà religiose, oltre a permettervene l’incontro, nella corte centrale.
Obiettivi
- Riqualificazione Urbana
- Integrazione Religiosa
- Generazione di Spazio Collettivo e Sociale
- Rivalorizzazione Archeologica dei ritrovamenti dei Mannesi
Interventi
- Demolizioni delle superfetazioni urbane derivanti dagli innumerevoli abusi edilizi
- Ripristino degli antichi contorni appartenenti alle insulae di origine greca
- Rispetto delle volumetrie di contesto
- Uso di materiali del posto
Risultati
Un edificio aperto, nella sua composizione di forme.
Un luogo di preghiera ma d’incontro fra persone, all’interno dei suoi spazi collettivi e lasciati alla libertà della città.
Soluzioni
Osservare all’antico.
Partendo dai canoni compositivi definiti dalla storia del tessuto urbano superbo e magnifico della Città di Napoli. Trarne proporzioni, relazioni e lezioni su come ricostruire nel presente, lasciando che la nuova Architettura, si adegui ai bisogni della vita odierna, fatta di contemporaneità ed innovazione.
Insulae
Di fondazione Greca, Neapolis è caratterizzata da un impianto urbanistico ippodameo. Una griglia di assi viari ortogonali, con orientamento est-ovest [plateiai] ed orientamento nord-sud [stenopoi], che delimitavano insulae di dimensioni – come nel caso di Napoli – 35X180 metri. Nel tempo e nell’evoluzione urbana della città, queste son andate a modificarsi nella forma e nei rapporti dimensionali.
Idea Compositiva
A seguito di un’incontrollata edificazione urbanistica, che ha vissuto Napoli negli anni dell’arrogante abusivismo edilizio dei primi anni settanta, si è giunti oggi ad avere un tessuto colmo di sovrapposizioni geometriche e volumetriche che hanno portato, il contesto del centro antico della città, a perdere la direzione della qualità progettuale dell’antico sistema Greco ippodameo. L’area del lotto di progetto, è interessata dalla presenza della Chiesa del Pio Monte della Misericordia [1602d.C.] ed una volumetria edilizia abusiva in netta contraddizione con il contesto. Per direttiva del Comune, è stata richiesta la demolizione di quest’ultima e la progettazione della nuova Cittadella delle Religioni. Un complesso architettonico in cui sono state disposte una Moschea ed una Sinagoga ed immediata, è stata la decisione progettuale di ritornare sulle tracce dell’antica insula greca, nel rispetto delle forme e proporzioni della città antica.
I Materiali di Progetto
Piperno Grigio
Pietra magmatica, caratteristica della Campania, in particolare le cave di Quarto, Soccavo e Pianura da cui se n’è ricavata la materia prima delle costruzioni nel corso della Storia.
Di non facile estrazione, differisce per tenacità dal tufo giallo, per questo usata nelle zone basamentali, per capacità di carico e resistenza all’usura delle strade.
Tufo Giallo Partenopeo
Fra i materiali protagonisti dell’edificazione Partenopea, originario di un’eruzione avvenuta circa 15.000 anni fa nella zona dei Campi Flegrei. Nonostante fosse avvenuta in aree circoscritte, vi sono giacimenti di questo materiale, perfino a chilometri di distanza dall’epicentro eruttivo.
Pietra tenera, più morbida ed idonea alla lavorabilità delle mani di artigiani che ne hanno eretto archi, volte, mura per tutto il corso dell’evoluzione di questo territorio.